. Le pompe funebri celebrate da' Signori Accademici Infecondi di Roma per la morte dell'illustrissima Signora Elena Lucrezia Cornara Piscopia accademica, detta l'Inalterabile . Mpredì appena auea Lachefi arditaD*HLENA al volto i languidi palloriQuando mirò doue lAdriaca DoriTante glorie quant onde al Mondo addita. yide colà di tanto error pentitaCrefcer dal pianto i fugitiui vmoriOnde a Cloto intimò ne cuppi orrori.Che lEilinta a chiamar tornafle in vita. Cloto riuolta allor fui Trono eternoDe la Parca fatai le voci intefe,E i fili a raggruppar non prefe a fcherno.^ Ma in van Io fpirto in fu l
Image details
Contributor:
Reading Room 2020 / Alamy Stock PhotoImage ID:
2CDAB42File size:
7.1 MB (300.7 KB Compressed download)Releases:
Model - no | Property - noDo I need a release?Dimensions:
1502 x 1663 px | 25.4 x 28.2 cm | 10 x 11.1 inches | 150dpiMore information:
This image is a public domain image, which means either that copyright has expired in the image or the copyright holder has waived their copyright. Alamy charges you a fee for access to the high resolution copy of the image.
This image could have imperfections as it’s either historical or reportage.
. Le pompe funebri celebrate da' Signori Accademici Infecondi di Roma per la morte dell'illustrissima Signora Elena Lucrezia Cornara Piscopia accademica, detta l'Inalterabile . Mpredì appena auea Lachefi arditaD*HLENA al volto i languidi palloriQuando mirò doue lAdriaca DoriTante glorie quant onde al Mondo addita. yide colà di tanto error pentitaCrefcer dal pianto i fugitiui vmoriOnde a Cloto intimò ne cuppi orrori.Che lEilinta a chiamar tornafle in vita. Cloto riuolta allor fui Trono eternoDe la Parca fatai le voci intefe, E i fili a raggruppar non prefe a fcherno.^ Ma in van Io fpirto in fu la falma attefe, òe di quello inuagbito il Re fupernoAnima cosi bella il Ciel non refe. NEL S6 NEL MEDESIMO SOGGETTO SONETTO Del Signor Gio, Filippo Alfonfi detto il Binf. Lta Città; che de t Regìe muraSopra il dorfo del Mar lermalli il pied«Ani, qual nebbia di duol lungi fi vcdtChe te naiconde, e i cuoi begli occh] ofcuri» ELENA piangi, ELEMA no, che puraVolò fra gli altri, oue ripofa^e fìedc, E mira sé fra gloriofe prede.In cui xMorte ipiegò iua infegna ofcura.^ V Piangi dal Mondo ogni virtude cfclufaQuando il velo fi fciolfe, oue dilcefeLAlma, e fu feco altra Bellezza infufà. Nacque fu TAdria, e il fuo gran genio intefe, E il carcere fdegnando, in cui fu chiufaLorme a leguir di libertadc apprefe. PER »ER LE POMPE FVNpBB-l DELLA MEDEMA SONETTO