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. Le pompe funebri celebrate da' Signori Accademici Infecondi di Roma per la morte dell'illustrissima Signora Elena Lucrezia Cornara Piscopia accademica, detta l'Inalterabile . Ignor, di trifto, e lagrimofo vmorcBagnarti aflai lvrna fpiecata, e fella,Che ci rapì lamata figlia^ ahi quella,Che fu de lAdria, anzi del mondo onore.^ Cadde come gentil candido fiore.Che impetuofa, e torbida procellaSul più bel del Tuo rifo abbatta , e fucilaCon tempeltolo Aquilonar furore. Degno fu i*I tuo dolor; doueafì al mantoDisi bellAlma, vnica^in terra, e fola.Di più lunga pietà più lungo il.pianto. Ma ornai ti

. Le pompe funebri celebrate da' Signori Accademici Infecondi di Roma per la morte dell'illustrissima Signora Elena Lucrezia Cornara Piscopia accademica, detta l'Inalterabile . Ignor, di trifto, e lagrimofo vmorcBagnarti aflai lvrna fpiecata, e fella,Che ci rapì lamata figlia^ ahi quella,Che fu de lAdria, anzi del mondo onore.^ Cadde come gentil candido fiore.Che impetuofa, e torbida procellaSul più bel del Tuo rifo abbatta , e fucilaCon tempeltolo Aquilonar furore. Degno fu i*I tuo dolor; doueafì al mantoDisi bellAlma, vnica^in terra, e fola.Di più lunga pietà più lungo il.pianto. Ma ornai ti Stock Photo
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. Le pompe funebri celebrate da' Signori Accademici Infecondi di Roma per la morte dell'illustrissima Signora Elena Lucrezia Cornara Piscopia accademica, detta l'Inalterabile . Ignor, di trifto, e lagrimofo vmorcBagnarti aflai lvrna fpiecata, e fella, Che ci rapì lamata figlia^ ahi quella, Che fu de lAdria, anzi del mondo onore.^ Cadde come gentil candido fiore.Che impetuofa, e torbida procellaSul più bel del Tuo rifo abbatta , e fucilaCon tempeltolo Aquilonar furore. Degno fu i*I tuo dolor; doueafì al mantoDisi bellAlma, vnica^in terra, e fola.Di più lunga pietà più lungo il.pianto. Ma ornai tifcuoti, e 1 meflo cor confola;Che de^ portenti fuoi Natura il vantoRado al mendo concede, e ratto inuola. U Axof ii8 H* /Sr»6-aa-é{ SONETTO DEL MEDESIMO. jor. Vando ferì morre crudele ^ etoHeLELENA alAdrra;el primo onore al MondojE fcarca del mertal grauofo pondoIl volo al Ciel libera lAlma Iciolfe: Mille Sante Virtù, ehin fé raccolfc, E Icr diede in fìio cor nido giocondo, ^Ladornar sì, chai nouo ordin fecondoDi Vita più che mai bella 11 accolle. J Era a veder gli eterni Spirti a gara Correrle incontro. Se ammirar tra loroD^infolita beltà luce lì chiara. ui nu^ E Dio:, chin Trono era di Lampi, e doro i Porle fui crin doppia Corona, e raraD eterni Gigli, e dimrnortale alloro. ino:) loj oilgfr: ìquòì-. fi 5- >. a NELLO NELLO STESSO SOGGETTO SONETTO DEL MEDESIMO,