Cajo Marzio Coriolano, capitano de' Volsci : azione accademica da rappresentarsi nel giorno natalizio dell'Altezza serenissima di Francesco Terzo, duca di Modena, Reggio, Mirandola ec: nel domestico Nuovo Teatro : composta, recitata e dedicata alta medesima serenissima Altezza . f^7:Jone di Campagna in me^^ a deltii^Jofeverdure artifìciofamente difpojìe d ogni intorno,^tfivi fcorgeraffi la Solitudine fu di un fajfo a federcymejìa ^ e penfuroja^ e che in vano vorrajjt confolareda alcuni Giardinieri ^ e Giardiniere y e dalla Virtùe luoi Genj, / quali ns faranno fempre mti difcaccia-ti dalla

Cajo Marzio Coriolano, capitano de' Volsci : azione accademica da rappresentarsi nel giorno natalizio dell'Altezza serenissima di Francesco Terzo, duca di Modena, Reggio, Mirandola ec: nel domestico Nuovo Teatro : composta, recitata e dedicata alta medesima serenissima Altezza . f^7:Jone di Campagna in me^^ a deltii^Jofeverdure artifìciofamente difpojìe d ogni intorno,^tfivi fcorgeraffi la Solitudine fu di un fajfo a federcymejìa ^ e penfuroja^ e che in vano vorrajjt confolareda alcuni Giardinieri ^ e Giardiniere y e dalla Virtùe luoi Genj, / quali ns faranno fempre mti difcaccia-ti dalla Stock Photo
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Cajo Marzio Coriolano, capitano de' Volsci : azione accademica da rappresentarsi nel giorno natalizio dell'Altezza serenissima di Francesco Terzo, duca di Modena, Reggio, Mirandola ec: nel domestico Nuovo Teatro : composta, recitata e dedicata alta medesima serenissima Altezza . f^7:Jone di Campagna in me^^ a deltii^Jofeverdure artifìciofamente difpojìe d ogni intorno, ^tfivi fcorgeraffi la Solitudine fu di un fajfo a federcymejìa ^ e penfuroja^ e che in vano vorrajjt confolareda alcuni Giardinieri ^ e Giardiniere y e dalla Virtùe luoi Genj, / quali ns faranno fempre mti difcaccia-ti dalla mede/ima, che foU darà afcolto alla implaca^i/ff Vendetta, che le Jìa a canto coti Pugnale allamano.Rappìefentaft in quejla Dan^a come Cajo Marzio Corto^lana dopo d e/fere fiato sbandito da Roma v-ifuggitofinella foUtudme della fua abitai^ìon di Campagna^ qui-vi maturò la fua Vendetta , e fiabilì di trarjt dal par-tito de l^olfci, onde col loro ajuto rivolgere il fuo fde^yno contro i proprj Concitadmi ^ che lo avevano si ob^nobnofamsnte ejìlìato. Placar, in vita C, M. Coriol. Tit. Liv. lib. 2, PP. Catrau, e Roville nella Storia Romana lib, 7.. CAPv^ CANTATA PRIMA. LA VENDETTA, AL fanguigno manto, al dito, Ch io mi mordo, al fier Pugnale, Ghc in man ftringo, e chi non valeLa Vendetta ravvifar?Al mio fguardo a quel fimileDi Lion per ira ardente.Chi di voi or non fi fenteL alma in feno palpitar? Al fanguigno ec.Dove, o Roma fuperba, Son le invincibili Armi? ovè lardireiIl bellicofo ardir, onde foleviAl feroce nimicoIn aperta CampagnaMoftrar la fronte intrepida, e ficura?Ah, chiufa in fra tue muraTremando attendi, che lo fdegno atroceDe r offefo tuo figlio, Cui contraffar non puoi, Pietà t ufi, e fi plachi a prieghi tuoi;Ma chi, Città temuta, Citta pofTente di coraggio, e d Armi, Chi dal tuo braccio emunfe Ogni Ogni vigor, e nel tuo fen fin giunfe A por tema, e paura? Ah, quefta gloria, e quefto, Quefto Trionfo è mio. Gia per me fola Ora paventa chi d